L'arte di tessere i panni di lana della quale oggi a Padova non esiste nemmeno la traccia, era sorta si può dire assieme alla città. Racconta lo scrittore romano Strabone che viveva prima della venuta di Cristo e che mori nel 24 dopo, che i panni padovani venivano mandati a Roma dove con essi non solo si vestiva il popolo ma anche i ricchi. Questa fiorente industria padovana decadde dopo la guerra di distruzione di Attila nel 452, ma poi rifiorì e fu la maggiore ricchezza della città al tempo dei Longobardi tra il 700 e 1800. Era questa industria assai apprezzata e calcolata come nobilissima ed alla sua Corporazione o Fraglia erano inscritte molte famiglie nobili le quali negoziavano anche in lane gregge oltre che in tessuti. Sotto i Carraresi quest'arte dava tanta ricchezza che non solo si arricchivano le famiglie ma vivevano comodamente molte migliaia di popolani. Francesco da Carrara settimo signore di Padova concedeva nel 1362 a quella Corporazione amplissimi privilegi e ordinava che tutti coloro che esercitavano quest'arte sia padroni che operai fossero esenti da imposte. Vedremo in seguito come decadde.
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